La gastrite può essere acuta o cronica: nel primo caso si mostra attraverso sintomi ben definiti e facili da riconoscere, mentre il disturbo a carattere cronico ha una decorrenza priva di segnali riconoscibili e può essere diagnosticata soltanto mediante una gastroscopia. La gastrite è un disturbo che può colpire entrambi i sessi e ogni fascia d’età.
I sintomi della gastrite
I sintomi più comuni della gastrite sono bruciore, necessità di eruttare con una certa frequenza, acidità, crampi allo stomaco, senso di nausea e vomito. Il dolore in genere si localizza sul lato sinistro dell’addome e il più delle volte viene descritto come una forte sensazione di bruciore. Nei casi più acuti può addirittura irradiarsi nella schiena. In genere, i sintomi tendono a diventare più acuti lontano dai pasti e si attenuano quando si ingerisce del cibo.
Se le gastriti dovute all’abuso di cibi irritanti, alcol e fumo tendono a mostrare la sintomatologia appena descritta, la maggior parte delle gastriti causate da Helicobacter pylori sono asintomatiche, esattamente come quelle croniche, che si presentano accompagnate da un unico indizio che consiste in una forte anemia, causata dal limitato assorbimento del ferro e delle vitamine.
Le cause della gastrite
A determinare la comparsa della gastrite e dei suoi sintomi più comuni concorrono numerose condizioni ambientali, fra cui la trasmissione del batterio Helicobacter pylori, che origina molti casi di gastrite soprattutto in condizioni igieniche carenti. Nei Paesi industrializzati sono diffuse le gastriti che dipendono dall’elevato stress ambientale e da abitudini alimentari scorrette. L’abuso di condimenti, alcol e cibi che possono irritare la mucosa gastrica è fra i fattori di rischio più importanti, esattamente come l’eccesso di tabacco e di alcuni tipi di farmaci.
Gastrite: quali sono i rimedi naturali più efficaci?
I rimedi contro la gastrite sono impiegati per proteggere la mucosa gastrica dai succhi acidi e contemporaneamente per ridurre la secrezione gastrica.
Alla categoria degli antisecretivi naturali appartengono alcuni alcaloidi estratti dalle foglie di belladonna, poco utilizzate a causa degli effetti collaterali ravvisati.
Alla categoria dei gastro-protettori, invece, appartengono tutte quelle sostanze in grado di produrre mucillagini che formano una patina sulle pareti dello stomaco. Fra queste citiamo l’altea, l’aloe gel, la malva, acido ialuronico.
È possibile anche ricorrere ad infusi che impiegano alcune delle sostanze più conosciute nella cura della gastrite, ovvero la camomilla e la radice di liquirizia. La liquirizia contiene flavonoidi dalle spiccate proprietà antispastiche, oltre ad una sostanza detta glicirizzina, che agisce direttamente sulle lesioni gastriche e che ha proprietà protettive e cicatrizzanti.
Se la liquirizia rischia di causare ipertensione, la camomilla può essere tranquillamente bevuta anche più volte al giorno, a patto che venga consumata lontano dai pasti. La camomilla contiene mucillagini, olio essenziale e flavonoidi, che vantano proprietà gastro-protettrici e antispastiche.
La cura adatta alla gastrite
La cura della gastrite coincide con quella del fattore scatenante. La gastrite acuta, se provocata da farmaci, da alimenti irritanti o dall’abuso di alcool, può essere alleviata eliminando le sostanze incriminate. La gastrite scatenata dall’infezione da Helicobacter pylori può essere curata soltanto eliminando il batterio responsabile. Buona parte delle terapie volte alla risoluzione del disturbo include farmaci contro l’acidità di stomaco, in grado di alleviare la sintomatologia e facilitare il processo di guarigione delle pareti dello stomaco.
I cibi da evitare quando si soffre di gastrite
In caso di gastrite è importante evitare cibi in grado di causare ulteriore stress. La regola più importante è evitare pasti quantitativamente eccessivi e suddividerli durante il corso della giornata: tutto ciò consente di tenere l’acidità gastrica entro limiti ottimali.
È indispensabile evitare gli alimenti grassi in grado di incrementare la secrezione di succhi gastrici come le carni rosse, i formaggi e i condimenti eccessivamente grassi o speziati. Inoltre, sarà opportuno fare molta attenzione ai frutti con un marcato livello di acidità come gli agrumi.
È consigliato anche limitare il consumo di frutta secca, cibi raffinati (farina 00, zucchero bianco) ed alimenti che possono produrre gas durante la digestione (cavolo, broccoli, latte, cipolle, legumi).
Sul banco degli imputati, come già accennato, non mancano alcolici e caffè, responsabili di una produzione di succhi gastrici superiore alla norma.
Bisogna evitare le bevande troppo fredde, soprattutto quando si è a stomaco vuoto, mentre è assolutamente consigliato bere acqua a temperatura ambiente durante tutto l’arco della giornata, in particolar modo quando sono frequenti gli episodi di diarrea e vomito.
Al contrario, è necessario preferire cibi a basso contenuto lipidico come le carni bianche, i formaggi magri, il pesce azzurro. Le pietanze consumate devono essere semplici e poco elaborate, privilegiando metodi di cottura come la griglia e il vapore.
Cosa può fare l’osteopatia per alleviare i sintomi della Gastrite
Attraverso il trattamento osteopatico vengono valutate le strutture anatamo fisiologiche che sono coinvolte nella gastrite. Un’attenta valutazione posturale permette di osservare se in posizione eretta oppure seduta, l’atteggiamento corporeo della persona facilita o meno il passaggio del cibo a livello dello stomaco.
Inoltre bisogna tenere in considerazione che l’innervazione ortosimpatica dello stomaco parte a livello della colona dorsale e quindi una corretta mobilità delle vertebre interessate è fondamentale per un buon funzionamento dello stomaco stesso. Il nervo vago che ha la funzione di innervare lo stomaco e non solo, nasce a livello intracranico e si porta a livello dello stomaco passando vicino ai vasi a livello del collo, giunge nel torace, discende all’interno del diaframma adeso all’esofago fino ad arrivare nell’addome.
Lungo tutto il suo decorso ha svariate diramazioni anch’esse importanti. Per ottimizzare l’efficacia del nervo vago e in questo caso dare sollievo a coloro ce soffrono di gastrite, attraverso il trattamento osteopatico, si valuta la mobilità delle zone corporee che danno passaggio al nervo vago.
Inoltre vi sono tecniche mirate a livello viscerale. È bene sottolineare che in tal caso il trattamento osteopatico è un ausilio al quale la persona può appoggiarsi ma è necessario che adotti un’alimentazione corretta e in caso di Helicobacter Pylori intraprenda la cura appropriata per contrastare la presenza di tale batterio nello stomaco.